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ALLEGORY OF EARTH AND WATER

"...Silvia Cignoli percorre tutt'ora una strada volta a ridefinire il genere ambient filtrandolo attraverso lo specchio della sua multiforme personalità, plasmata da una significativa preparazione accademica.  "Allegory of Earth and Water” - dal concept intriso di panteistico simbolismo - è un ulteriore passo verso questa direzione..."

"...Silvia Cignoli is still following a path aimed at redefining the ambient genre by filtering it through the mirror of her multifaceted personality, shaped by significant academic preparation. "Allegory of Earth and Water" - with a concept steeped in pantheistic symbolism - is a further step in this direction..."

Luca Giuoco on Ondarock

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"Che Silvia Cignoli sia una chitarrista talentuosa lo dimostrano il consistente percorso personale, gli innumerevoli attestati di stima ricevuti per The Wharmerall del 2020 e Digital Memories From A Suspended World del 2021 e i molteplici riconoscimenti collezionati nel corso degli anni dalla critica specializzata. Il nuovo, introspettivo, Allegory Of Earth And Water riesce a creare una meravigliosa sensazione di rallentamento e contemporaneamente di apertura del tempo capace poi di ripiegarsi in se stesso. Cosa aspettarsi? Le astratte atmosfere ambient (totalmente estranee alla frenesia dei nostri tempi) di Silente e Schiudente, le eteree e cristalline traiettorie chitarristiche di Levante, i ritmi lussureggianti di Radiante e l'elettronica quasi impalpabile di Postlude - Elegy Of Dispersed Energy."

 

"Silvia Cignoli is a talented guitarist, as demonstrated by her consistent personal journey, the countless certificates of esteem received for The Wharmerall in 2020 and Digital Memories From A Suspended World in 2021 and the multiple awards collected over the years by specialized critics. The new, introspective, Allegory Of Earth And Water manages to create a wonderful sensation of slowing down and at the same time of opening up time capable of then folding back on itself. What to expect? The abstract ambient atmospheres (totally alien to the frenzy of our times) of Silente and Schiudente, the ethereal and crystalline guitar trajectories of Levante, the lush rhythms of Radiante and the almost impalpable electronics of Postlude - Elegy Of Dispersed Energy."

Antonio Rites for Rumore

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"Dando fondo alla sua inesauribile attitudine a ricercare forme d’espressione nuove, la musicista lombarda confeziona un tracciato ambient profondamente evocativo, capace di avvolgere e rapire trasportando chi ascolta in un universo sonoro ammaliante. Al suo interno trovano posto, senza soluzione di continuità, paesaggi diversificati sviluppati all’insegna di una coerenza stilistica e concettuale assoluta. È con flessuosa grazia che si attraversano i vapori densi di Silente per approdare alle luminescenze incantevoli di Schiudente, in coda alle quali appaiono le prime risonanze nitide dello strumento protagoniste del capitolo centrale, a dimostrazione di come l’ultimo tratto di ciascun capitolo anticipi quello successivo.

È proprio in Levante che la pratica sonora della Cignoli raggiunge il risultato massimo, coniugando in modo ineccepibile modulazioni dilatate e melodia, riportando alla mente piccoli scrigni ambientali dell’ultimo decennio quali  Comet’s Coma di Aaron Martin e The Rustle Of The Stars della coppia Knox/Oberland. Da qui il suono si impenna per trovare la sua ascesa pulsante in Radiante prima di giungere alla graduale decompressione di Elegy Of Dispersed Energy, ultimo sussulto a cui spetta il compito di ricondurre al contatto col suolo.

Onirica è senza dubbio un’aggettivazione consona, ma non esaurirebbe i tratti di una cosmogonia aurale sfaccettata quanto compatta, una navigazione avvincente tra terra ed acqua con gli occhi sempre fissi nella profondità del cosmo."

 

"Drawing on her inexhaustible aptitude for seeking out new forms of expression, the Lombard musician creates a deeply evocative ambient track, capable of enveloping and enrapturing, transporting the listener into a bewitching sound universe. Within it, there is room, without interruption, for diversified landscapes developed in the name of absolute stylistic and conceptual coherence. It is with sinuous grace that we pass through the dense vapors of Silente to reach the enchanting luminescences of Schiudente, at the end of which the first clear resonances of the instrument appear, protagonists of the central chapter, demonstrating how the last stretch of each chapter anticipates the next.

It is precisely in Levante that Cignoli's sound practice reaches its maximum result, flawlessly combining dilated modulations and melody, bringing to mind small environmental treasure chests of the last decade such as Comet's Coma by Aaron Martin and The Rustle Of The Stars by the Knox/Oberland duo. From here the sound soars to find its pulsating ascent in Radiante before reaching the gradual decompression of Elegy Of Dispersed Energy, the last gasp that has the task of bringing us back to contact with the ground.

Oniric is undoubtedly an appropriate adjective, but it would not exhaust the features of a multifaceted and compact aural cosmogony, a captivating navigation between land and water with eyes always fixed on the depths of the cosmos."

Peppe Trotta on SoWhat

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"Silvia Cignoli si distingue, da tempo, per la sua innegabile capacità di imprimere una “firma” personale alla sua musica, un segno semantico che si basa su un elaborato gioco di allegorie semiologiche. Cignoli è una musicista molto particolare, sa usare il suo strumento come generatore di suoni finalizzato alla colonizzazione dello spazio, ed è riuscita a staccarsi dalla sua formazione artistica personale diventando interprete di un suono elettronico volto a superare i limiti del sustain della chitarra elettrica...

Allegory of Earth and Water sembra essere un abbinamento perfetto dove desideri, ansie, paure e un senso di generale estraniamento coesistono in una forma di eleganza compatta, capace di dare pace al pessimismo di Mark Fisher. Questo album è una narrazione fluida, che ci dà l'illusione di una misteriosa sospensione o violazione degli irritanti limiti del tempo, dello spazio e delle leggi naturali che da sempre ci imprigionano, frustrando il nostro desiderio di espandere i limiti della nostra comprensione. Allo stesso tempo, "Allegory of Earth and Water" non dimentica di parlare al nostro lato emotivo e onirico, costringendoci ad ascoltare attentamente...

È una sorta di nuovo romanzo gotico ottimista che ci conduce verso una sensazione espansa di ciò che è nel nostro mondo.

Questa musica, questa chitarra non ci parla di nostalgia per il modernismo, ma di una nuova prospettiva, di una forma di speranza costruttiva. Ascoltate."

"Silvia Cignoli has long stood out for her undeniable ability to imprint a personal “signature” on her music, a semantic sign that is based on an elaborate game of semiological allegories. Cignoli is a very particular musician, she knows how to use her instrument as a sound generator aimed at colonizing space, and she has managed to break away from her personal artistic training by becoming an interpreter of an electronic sound aimed at overcoming the limits of the sustain of the electric guitar...

Allegory of Earth and Water seems to be a perfect match where desires, anxieties, fears and a sense of general alienation coexist in a form of compact elegance, capable of giving peace to Mark Fisher's pessimism. This album is a fluid narration, which gives us the illusion of a mysterious suspension or violation of the irritating limits of time, space and natural laws that have always imprisoned us, frustrating our desire to expand the limits of our understanding. At the same time, "Allegory of Earth and Water" does not forget to speak to our emotional and dreamlike side, forcing us to listen carefully...

It is a kind of new optimistic gothic novel that leads us to an expanded sense of what is in our world.

This music, this guitar does not speak to us of nostalgia for modernism, but of a new perspective, of a form of constructive hope. Listen."

Andrea Aguzzi on Neuguitars

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"Una sei corde elettrica come chiave per aprire i portali della percezione o forse, meglio, della visione in tempi nei quali il bisogno di rassicurazione, sogno come speranza, divengono elementi di importanza vitale. Nella profonda notte che ci sta ghermendo, ci aggrappiamo ad una luce lontana che modula il suo chiarore e lo fa in modalità Silente, Schiudente, Levante, Radiante, quattro visioni che trasformano questo ascolto in pura elegia rivolta alla forza rigenerativa. Suono dal respiro dilatato, dolce, vibrato a volte possente che si fatica ad abbandonare perché armonioso rifugio dentro al quale le paure svaniscono e I SOGNI RINASCONO."

 

"An electric six-string as a key to open the portals of perception or perhaps, better, of vision in times in which the need for reassurance, dream as hope, become elements of vital importance. In the deep night that is seizing us, we cling to a distant light that modulates its brightness and does so in Silente, Schiudente, Levante, Radiante mode, four visions that transform this listening into a pure elegy aimed at the regenerative force. A sound with a dilated breath, sweet, vibrato at times powerful that is difficult to abandon because it is a harmonious refuge within which fears vanish and DREAMS ARE REBORN."

Mirco Salvadori on Rocherilla

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"Se ci si abbandona ad essa - e abbandonarsi è molto facile, perché la compositrice eccelle nel far coesistere raffinatezza ed accessibilità - se ci si lascia prendere per mano, diventa genuinamente commovente.

Silvia Cignoli è da sempre specializzata in una musica diffusa, potente ed eloquente perché sfuggente, profondamente onirica e metafisica...Onirico."

"If you abandon yourself to it - and it is very easy to abandon yourself, because the composer excels in making refinement and accessibility coexist - if you let yourself be taken by the hand, it becomes genuinely moving.

Silvia Cignoli has always specialized in a music that is widespread, powerful and eloquent because it is elusive, deeply dreamlike and metaphysical..."

Gianluigi Bocelli on Le Courrier

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"Delizioso, ...spirituale, ... suono che si libra verso il cielo, ...musica magica."

"Delightful, ...spiritual, ...sound that soars to the sky, ...magical music."

Jan Hochek on Jazzport.cz

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"Arriva dall’ignoto spazio profondo e come un meteorite sfonda un muro di silenzio assordante, il nuovo album di Silvia Cignoli: Allegory of Earth and Water.

Questo nuovo lavoro si propone come un organismo anfibio per chitarra in quattro movimenti + un postludio, che flirta con la musica classica contemporanea e con l’ambient, dipingendo un paesaggio sonoro che si fa materia, tanto da contemplazione quanto da propulsione per l’invito al viaggio astrale. Mai come ora si ha bisogno di dischi dei quali dubitare, dai quali pretendere un ascolto rilassato e in determinate condizioni emotive, per i quali provare attrazione e/o repulsione e che in qualche modo riescano a fare breccia nell’intimità del ricevente (o corpo ospite). Perché questo sia possibile, l’opera necessita di una propria profondità introspettiva, che permetta il tempo dell’assimilazione e che accompagni l’ascoltatore senza imporsi, costruendo lentamente un paesaggio interiore, per poi, sempre lentamente, decomprimere e morire.

“Allegory of Earth and Water” è un manifesto contro questo tremendo presente, in quanto incorpora al suo interno l’emancipazione dal contemporaneo e dalla sua bruttezza sanguinaria. Per arrivare a questo grado di coscienza Silvia Cignoli si è spogliata di ogni velleità, andando dritta al punto, indipendentemente dall’andatura del mondo.

I pianeti sonori che disegna con la chitarra si deformano e si ricompongono durante lo scorrere delle tracce, lasciando all’ascoltatore uno spazio di manovra comodo per accomodarsi ed ambientarsi all’interno delle stesse. Nessuno dei cinque brani nasconde mai la propria caleidoscopica emotività che, anzi, resta sospesa ma vigile durante tutta la durata del viaggio, senza sapere se implodere, schiudersi o spegnersi.

È un disco primordiale che sembra essersi scordato di sé, sbadatamente, quasi per gioco, con una grazia che è propria solo del femminile, affrancandoci immediatamente dal senso di controllo del flusso sonoro, per abbandonarci sicuri alle sue imprevedibilità. Silvia Cignoli orchestra il tutto con una maestria rara, costruita col rigore sudato di una carriera accademica, attraverso la quale riesce a giocare con i canoni tradizionali, deformandoli senza decostruirli. Cura la propria creatura con rispetto, non la appesantisce mai, cesella i suoi stessi vagiti con coerenza ed esperienza stupefacenti.

All’interno di questo disco non si perde mai il filo del discorso perché il cuore dell’opera rimane sempre centrale. È un lavoro di coscienza smemorata, timida e fragilissima, sempre pronto richiudersi su se stesso, con uno scheletro di corallo ed un nucleo di purezza malleabile.

Allegory of Earth and Water è uno dei dischi più belli che ascolterete quest’anno."

"It comes from the unknown deep space and like a meteorite breaks through a wall of deafening silence, the new album by Silvia Cignoli: Allegory of Earth and Water.

Now more than ever we need records to doubt, from which we expect a relaxed listening and in certain emotional conditions, for which we feel attraction and/or repulsion and that somehow manage to make a breach in the intimacy of the recipient (or host body). For this to be possible, the work needs its own introspective depth, which allows time for assimilation and which accompanies the listener without imposing itself, slowly building an interior landscape, to then, always slowly, decompress and die.

“Allegory of Earth and Water” is a manifesto against this terrible present, as it incorporates within it the emancipation from the contemporary and its bloody ugliness. To reach this level of consciousness, Silvia Cignoli has stripped herself of all pretensions, going straight to the point, regardless of the pace of the world.

The sound planets that she draws with the guitar deform and recompose themselves during the flow of the tracks, leaving the listener a comfortable space to maneuver to settle in and settle into them. None of the five tracks ever hides its kaleidoscopic emotionality which, on the contrary, remains suspended but alert throughout the duration of the journey, without knowing whether to implode, open up or die out.

It is a primordial record that seems to have forgotten itself, carelessly, almost playfully, with a grace that is only typical of the feminine, immediately freeing us from the sense of control of the sound flow, to abandon us safely to its unpredictability. Silvia Cignoli orchestrates everything with a rare mastery, built with the sweaty rigor of an academic career, through which she manages to play with traditional canons, deforming them without deconstructing them. She takes care of her creature with respect, never weighing it down, chisels its own cries with astonishing coherence and experience.

Within this record you never lose the thread of the discourse because the heart of the work always remains central. It is a work of forgetful, timid and very fragile conscience, always ready to close in on itself, with a coral skeleton and a core of malleable purity.

“Allegory of Earth and Water” is one of the most beautiful records you will listen to this year.

Tommaso Nicolosi on Impatto Sonoro

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Silvia pare stendere teli di seta sottilissimi sopra ad un terreno che brulica in maniera impercettibile. Silente, il brano che apre il disco, sembra ingoiare il tutto gentilmente con un manto, lasciandoci senza fiato.

Il luminare acuto di una fonte lontana interviene sul finale, rendendoci attenti e sul chi vive per Schiudente.

Musica ovarica e fetale, perchè racchiude universi interi in bolle calde ed accoglienti, ambientali nella più alta accezione.

Levante una stasi sotto mentite spoglie, con archi che stratificano sedimenti, come montagne che crescono decimi di millimetri al secondo.

Battiti misurati a dare energia e crescita ad una radiante che parte come un sospiro in grado di svegliare plesso solare e Manipura, che assimila e metabolizza il suono in serenità e bellezza. Postlude – Elegy of Dispersed Energy pare un mantice cardiaco, nel quale ricompaiono le stesse fonti luminose di Silente, a rimarcare una circolarità sonora che si fa natura, umanità ed universo, che tutti comprende, sazia e placa.

Silvia seems to spread very thin silk sheets over a ground that swarms imperceptibly. Silente, the song that opens the album, seems to swallow everything gently with a blanket, leaving us breathless.
The sharp luminary of a distant source intervenes at the end, making us attentive and on edge for Schiudente.
Ovarian and fetal music, because it contains entire universes in warm and welcoming bubbles, ambient in the highest sense.
Levante a stasis in disguise, with arches that stratify sediments, like mountains that grow tenths of millimeters per second.
Measured beats to give energy and growth to a radiant that starts like a sigh capable of awakening the solar plexus and Manipura, which assimilates and metabolizes the sound into serenity and beauty. Postlude – Elegy of Dispersed Energy seems like a cardiac bellows, in which the same light sources of Silente reappear, to underline a sound circularity that becomes nature, humanity and the universe, which includes, satiates and calms everyone.

Vasco Viviani on Sodapop

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"C'è qualcuno in Italia che suona la chitarra con l'eleganza e la compostezza tecnica di Silvia Cignoli? Nessuno!..

Di Silvia colpisce la profondità della concentrazione, la splendida versatilità espressa in gesti e movimentazione, e il posizionamento variabile sulla chitarra a seconda delle situazioni, che è attraente sia quando si tratta di tenere la chitarra sulle ginocchia, sia quando ha davanti un table chitarristico da affrontare con metodi non tradizionali.

“Is there anyone in Italy who plays the guitar with the elegance and technical composure of Silvia Cignoli? Nobody! ..

Silvia impresses us with the depth of her concentration, the splendid versatility expressed in gestures and movements, and the variable positioning on the guitar according to the situations, which is attractive both when it comes to keeping the guitar on your knees and when she is in front of a guitar table deal with non-traditional methods.”

E. Garzia (2019, notizieemusica.blogspot.com)

"Silvia Cignoli incanta con la sua chitarra, ed è dolce naufragare in questa interstellar overdrive dove le dita siydbarreggiano tra le corde, e, come gli Uccelli di Battiato, cambiano le prospettive al mondo."

"Silvia Cignoli enchants with her guitar, and it is sweet to be shipwrecked in this interstellar overdrive where the fingers sydbarrett between the strings, and, like Battiato's Birds, change the perspectives of the world."

D. Caravà (2021, https://www.ilteatrante.it/arianna-relocked-recensione-teatro/)

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THE WHARMERALL (PITCH THE NOISE RECORDS):

"Dense volute di penetrante suono si dilatano in mutevole divenire, come un crepuscolare tappeto di gravide nuvole che si muove regolando la luce e il suo modo di lambire la terra. Ha qualcosa di alchemico, di profondamente enigmatico, la sapiente regia che Silvia Cignoli applica alla materia risonante per plasmare il suo primo tracciato solista, vibrante flusso di caleidoscopiche visioni in bilico tra meditabonda quiete e dirompente deflagrazione. Tessendo complesse trame che hanno nella voce trasfigurata della chitarra e delle tastiere nucleo fondante, linea guida costantemente interpolata da frequenze elettroniche che ne completano la struttura, la musicista lombarda disegna una traiettoria cangiante attraverso un umbratile universo pervaso da tangibile inquietudine, che lungo i suoi quattro movimenti assume diversa forma e sostanza. Senza creare uno stacco di senso, una cesura netta segna il passaggio da una scena all’altra concedendo il giusto respiro per poter riemergere dalla marea appena affrontata e sentirsi pronti a farsi trascinare nel successivo vortice sensoriale. Si passa così dalla struggente/travolgente malinconia di “L’acqua non ricorda” all’accidentato pulsare sintetico di “Nioto”, dalla graffiante ruvidezza delle decostruite modulazioni di “The dam and the black gleam” alla placida deriva di “Terminale radioso”, conclusivo espanso sussulto che sancisce l’approdo verso un rarefatto orizzonte che concede alle insondabili profondità del mare e del cielo di fondersi in un unico amniotico frangente in cui lasciare affondare uno sguardo ormai languido e disincantato."

“The wise direction that Silvia Cignoli applies to resonant matter to shape her first solo track has something alchemical, deeply enigmatic. It is a vibrant flow of kaleidoscopic visions hovering between brooding quiet and disruptive deflagration.
The Lombard musician draws an iridescent trajectory through an umbratile universe pervaded by tangible anxiety.
We move from the poignant / overwhelming melancholy of "L’acqua non ricorda" to the abrupt synthetic pulse of "Nioto", from the scratchy roughness of "The dam and the black gleam" to the placid drift of "Terminale radioso".

Peppe Trotta (2020, SoWhat)

"Con chitarra elettrica, tastiere e DSP Silvia Cignoli, chitarrista milanese di estrazione accademica, dà vita a tessiture diverse fra loro: come quelle rarefatte, al ralenti, liquide della traccia iniziale “L’acqua non ricorda”; o come quelle dalle frequenze puntate, dall’elettronica glitchy di “Nioto”. E tutto rimane inscritto in una sound art coerente, tra post-rock e sperimentazione ambientale."

 

“With electric guitar, keyboards and DSP Silvia Cignoli, Milanese guitarist of academic extraction, gives life to different textures… And everything remains inscribed in a coherent sound art, between post-rock and environmental experimentation.” Vote: 8/10.

Andrea Prevignano (2020, Rumore Magazine)

“Raffinata elettronica ascensionale per il debutto solista di questo enfant prodige milanese. A nostro insindacabile giudizio siamo al cospetto di ben altra sostanza creativa rispetto ad altri osannati wannabe recentemente affacciatisi sul panorama nazionale. Gli studi classici di Silvia si sposano elegantemente ad avventurose incursioni glitch talvolta addirittura sull’ orlo del powernoise. The Wharmerall è scandito attraverso quattro lunghe tracce intese come esplorazioni su terreni dai manti stradali ben diversi: se infatti L’Acqua Non Ricorda può evocare certe imprecettibili modulazioni di Caterina Barbieri, la successiva Nioto sposta il percorso rendendolo più accidentato se non addirittura sconnesso sdruciolando nella terza The Dam And The Black Gleam forse la traccia più ardita e anche più bella dell’intero lavoro. Qui infatti l’improvvisazione noise si propaga espandendosi in feedback digitali che si tramutano in harsh noisewall: l’ambiguo tabù dell’elettronica contemporanea. Venti acidi che roteando turìbinosi si incartano al suolo in fruscii e soffi. Coerentemente come un uroboro l’album si chiude in un Terminale Radioso, traccia ricca di speme e luminosa quanto l’inizio. Ed è sicuramente un début.”

“Refined electronics for the solo debut of this Milanese enfant prodige. In our unquestionable judgment, we are in the presence of another creative substance compared to other acclaimed wannabe who recently appeared on the national scene. Silvia's classic studies are elegantly combined with adventurous glitch raids. Something similar to powernoise. The Wharmerall is articulated through four long tracks intended as explorations on terrains with very different road surfaces. If in the one hand the piece “L’Acqua non ricorda” can evoke certain unpredictable modulations by Caterina Barbieri, the subsequent Nioto moves the path making it more bumpy and disconnected by slipping in the third The Dam And The Black Gleam perhaps the most daring and also most beautiful track of the whole work."

M. Giorcelli (2020, Sodapop Webzine)

"Quando suona Terminale radioso, ultima traccia di The Wharmerall di Silvia Cignoli in redazione tutti quanti si guardano negli occhi. Un po' perché il lavoro dell'artista brianzola è, per forza di cose, quanto di più introspettivo, enigmatico e immaginifico sia, per così dire, passato sotto i nostri orecchi e un po' perché il lavoro sonoro a cavallo fra subacqueo e astrale non ci poteva non colpire. Siamo infatti di fronte ad un lavoro che racchiude dentro di sé una qualità impressionante per i suoni che ne sono al tempo stesso il fulcro e il ponte verso un futuro non ancora scritto. Siamo infatti nei dintorni di una musica ambient il quanto più possibile rarefatta e filosofica, in cui Cignoli si muove con la sicurezza della veterana.

Saltellando, come possiamo leggere nel comunicato "fra suoni più organici e suoni inorganici che inghiottono con la loro furiosa densità il reiterato movimento di macchinari metafisici impazziti" Silvia Cignoli ci impressiona praticamente in ogni momento di questo The Wharmerall. Certo non un ascolto semplice, ne siamo consapevoli, in certi momenti un vero e proprio cimento sonico ma che bello mettersi alla prova, lasciarsi inghiottire dalle spire, ora calde come la lava, ora fredde come il ghiaccio artico, di pezzi come Nioto. Con The Wharmellon, Silvia Cignoli ci ha convinto la ragione e rapito il cuore: non potevamo chiedere di meglio." 

“When Terminale radioso plays, the last track of The Wharmerall by Silvia Cignoli, everyone in the editorial team looks each other in the eye. Because the work of the Milanese artist is the most introspective, enigmatic and imaginative thing that we've ever heard. This is a work that contains an impressive quality for the sounds, that are the fulcrum and the bridge towards an unwritten future. We are in fact in the surroundings of a rarefied and philosophical ambient music, in which Cignoli moves with the wisdom of an expert and impresses at every moment of this The Wharmerall. With The Wharmerall, Silvia Cignoli convinced our reason and kidnapped our heart: we could not ask for better.”

M. Nesto (2020, Rockit)

“Si parte per un viaggio alla ricerca di scenari abitati dall’avanguardia musicale condotta al cuore dello spettatore. Densità e mutevolezza che viaggiano sulla console per decostruire il suono, far saltare i confini”.

“We set off on a journey in search of scenarios inhabited by the avant-garde music conducted at the heart of the spectator. Density and changeability travel on the console to deconstruct the sound, to blow up the boundaries”.

M. Prati (2019, Libertà di Piacenza)

"Basterebbe forse la prima lunga traccia di questa release per rimanere sorpresi e decisamente impressionanti. La musicista Milanese, già nel duo IN/ELEKTRA con Valentina Guidugli, riesce a creare attraverso il suono della sua chitarra, immersa nella fitta ragnatela di intrecci elettronici e sintetici che l’avvolgono, un racconto che assume i contorni dell’instabilità fino a raggiungere il parossismo della distopia. Un suono che sa essere fortemente onirico e altrettanto concreto, al pari degli scritti di Volodine e del suo villaggio, quel Terminale Radioso che dà il titolo alla traccia di questo INTENSO LAVORO".

"Perhaps the first long track of this release would be enough to surprise and definitely impress the listener. The italian musician from Milan manages to create, through the sound of her guitar, immersed in the dense web of electronic and synthetic weaves that surround it, a distopic vision of a story. A sound that is strongly dreamlike and equally concrete, like the writings of Volodine and his village, that Terminus Radioso that gives the title to the last track of this INTENSE WORK ”.

M. Salvadori (2020, Rockerilla)

"..The introductory “L´acqua non ricorda” represents the most colorful and expressive guitar (dark) ambient that can be heard. The intense dive, the drone's thickening, its lazy rolling, the danger of suffocation, then the harshness under the escalating onslaught of ruthless noise, all of this conceals some sort of mystery, flashes of melodies (perhaps memory?), But disappearing; but with other listening you will feel them and begin to compose them in your own heart."

Jan Hocek (Jazzport.cz)

“....La storia narra di una steppa brulla, solcata dal vento e inquinata dalle scorie radioattive, uno scorcio di quiete tra le macerie della distruzione nucleare. Sono le atmosfere raccontate nelle pagine di Terminus Radioso di Antoine Volodine: che la musica catturi l’essenza di un libro non è una novità, ciò che stupisce sono grazia e puntualità con cui vengono tradotte. Ed è per l’appunto il caso di The Wharmerall, il disco di Silvia Cignoli. Il lavoro si ispira a Terminus Radioso di Antoine Volodine: un libro visionario, dalla potenza deflagrante. Tratti condivisi con questo album....”

“….The story tells of a polluted and radioactive steppe, a glimpse of peace among the rubble of nuclear destruction. These are the atmospheres told in the pages of Antoine Volodine's Terminus Radioso: that music captures the essence of a book is nothing new, what is surprising is the grace and punctuality with which it is translated. And this is the case of The Wharmerall, Silvia Cignoli's album….”

Samantha Colombo (2020, scribacchina.it)

"..Semplicemente penso che con Silvia il genere Ambient abbia iniziato una nuova, l'ennesima, mutazione...E' un virtuosismo non solo tecnico, ma anche semiotico, come se si avvertisse una stratificazione costante nei suoi gesti, nelle scelte e nelle note suonate. Un gioellino."

"..I simply think that with Silvia the Ambient genre has started another, new mutation...It is a virtuosity not only technical, but also semiotic, as if a constant stratification was felt in her gestures, in the choices and in the notes she played. A little jewel."

Andrea Aguzzi (2020, newguitars.com)

“The Wharmerall” si configura come un filo che unisce percezioni materiali e stati emotivi incorporei, i quali non sono assolutamente disgiunti tra loro, ma si toccano, si cercano, si attraggono e si influenzano a vicenda, facendo sì che il “dentro” ed il “fuori” possano sovrapporsi ed essere presenti nel medesimo tempo e nel medesimo spazio. Le ambientazioni di questo disco, ricco di atmosfere rarefatte e diluite, di sperimentazioni post-rock e sonorità ambient ed elettroniche, sono fortemente cinematografiche e restano in bilico tra quella che è l’oggettività, la frenesia e l’immediatezza del mondo reale e la soggettività, la calma e la quiete dei nostri pensieri più intimi e nascosti, che sembrano appartenere ad un’altra dimensione; una dimensione più sfumata e più silenziosa, una dimensione sottomarina nella quale il tempo e le distanze hanno una diversa consistenza.

Questi sono i paesaggi nei quali Silvia Cignoli disegna e rende vive le sue trame elettroniche, tra momenti di pace ed improvvise accelerazioni che spingono gli ascoltatori ad esplorare lo spazio ignoto e misterioso che li sovrasta, andando oltre quelle che sono le ovvie necessità quotidiane, cercando di seguire traiettorie che, solitamente, non appartengono alle loro prevedibili esistenze e verso le quali, spesso, provano una certa difficoltà, paura ed inquietudine.

Intanto il nucleo centrale di chitarre e processori oscilla, passando dalle sinuose maree e dal galleggiamento sensuale di “L’Acqua Non Ricorda” al vortice di suoni artificiali, criptici e destrutturati di “Nioto”, per poi giungere alle divagazioni oscure e trepidanti di “The Dam And Black Gleam” e chiudere con l’evasione mistica e liberatoria di “Terminale Radioso”, brano nel quale il nostro presente terrestre sembra ricongiungersi e riappacificarsi sia con il suo passato acquatico, che con il suo futuro gassoso, riportando la sintonia e l’ordine nel mondo esteriore, ma anche in noi stessi, tra il lato più luminoso e quello più cupo delle nostre coscienze, in modo da essere più consapevoli dell’importanza delle nostre scelte e della nostra vita, che non va assolutamente ridotta a movimenti prevedibili e formali, spesso imposti dall’alto ed accettati per timore, per incapacità o peggio ancora per convenienza."

"The Wharmerall" is configured as a union of incorporeal materials and emotional states, which touch, seek, attract and influence each other, making sure that "inside" and "outside" can overlap and be present at the same time and in the same space. The settings of this album, rich in rarefied and diluted atmospheres, post-rock experiments and ambient and electronic sounds, are strongly cinematographic and remain in the balance between what is the objectivity, the frenzy and immediacy of the real world and the subjectivity, the calm and stillness of our most intimate and hidden thoughts, which seem to belong to another dimension; a more nuanced and quieter dimension, an underwater dimension in which time and distances have a different consistency….”

M. B. Sanseverino (2020, paranoidpark.it)

 

 

"...Silvia Cignoli jedenfalls gestaltet ihr tolles selbstverlegtes Tape The Wharmerall (The Wharmerall) entlang leicht doomiger Gitarrenarbeit und Industrial-nahem Noise, findet aber im Volumen und Feedback immer zurück zu den heilenden, angenehmen Plätzen."

"...Silvia Cignoli designs her great self-laid tape The Wharmerall (The Wharmerall) along slightly doomy guitar work and industrial-like noise, but always finds its way back to the healing, pleasant places in volume and feedback."

Groove.de

"Si tratta di un lavoro molto equilibrato e molto vario, suddiviso in quattro tracce che - oltre a mostrare una solida stratifi- cazione compositiva - sono molto ben focalizzate e hanno il dono della sintesi"

"It is a very balanced and very varied work, divided into four tracks which - in addition to showing a solid compositional layering - are very well focused and have the gift of synthesis"

C. Centemeri (2021, Audiophile)

DIGITAL MEMORIES FROM A SUSPENDED WORLD (BLUE SPIRAL RECORDS):

"L'Italia ci ha regalato Silvia Cignoli, che mostra un mondo musicale estremamente sensibile. L’europea ci offre con “Everything Fluctuates” una composizione che viaggia tra la calma sommersa di suoni che sembrano bloccati in un sogno e cercano di evadere da esso. Questo viaggio sonoro diventerà indipendente quando la proposta avanza portandoci in una dimensione strana, dove la forza viene equilibrata molto bene nelle chitarre e scatena una delle canzoni più complete e meglio lavorate di questa lista. Puro rock alternativo per godersi altre realtà, non si può dire di più."

"Italy gave us Silvia Cignoli, who shows an extremely sensitive musical world. The European offers us with" Everything Fluctuates "a composition that travels through the submerged calm of sounds that seem stuck in a dream and try to escape from it . This sonic journey will become independent when the proposal advances taking us into a strange dimension, where strength is balanced very well in the guitars and unleashes one of the most complete and best worked songs on this list. Pure alternative rock to enjoy other realities, you can't say more. "

2021, Indie Criollo

"...a volume ben sostenuto, si resta estasiati dalla vibrazione dell’elettrica di Everything fluctuates"

"... at a well sustained volume, one is entranced by the vibration of the electric guitar of Everything fluctuates."

2021, Percorsi musicali

“Silvia Cignoli: “Everything Fluctuates”, il singolo elettro-ambient che sa stupire per meticolosità e dinamismo. Il brano è altamente suggestivo, avvolto da un’aura sonora di mistero e soprattutto di fascino sonoro ed esecutivo, in un fluire spontaneo di suoni che come il titolo suggerisce sembrano fluttuare liberamente intorno a noi. Cignoli sa intrigare col suo sound armonioso e distensivo, un’atmosfera sonora che sa miscelare egregiamente ambient ed elettronica. “Everything Fluctuates”, è un brano costruito con estrema cura per ogni dettaglio, dai suoni alla forma compositiva,  che stupisce e impressiona provocando un crescendo ondeggiare di emozioni. Il pezzo è eseguito direttamente da Silvia Cignoli alla chitarra elettrica, mettendo così in evidenza anche le sue competenze e qualità di esecutrice, sposando benissimo il suo sound con un beat motivazionale e un basso profondo, preciso e cullante, oltre che con un synth incantevole che produce bellissime onde sonore e mai invadenti.“

“Silvia Cignoli:“ Everything Fluctuates ”, the electro-ambient single that amazes for its meticulousness and dynamism. The piece is highly evocative, enveloped in a sonic aura of mystery and above all of sonic and executive charm, in a spontaneous flow of sounds that, as the title suggests, seem to float freely around us. Cignoli knows how to intrigue with its harmonious and relaxing sound, a sound atmosphere that knows how to mix ambient and electronics very well. “Everything Fluctuates”, is a song built with extreme care for every detail, from the sounds to the compositional form, which amazes and impresses, causing a crescendo of emotions. The piece is performed directly by Silvia Cignoli on electric guitar, thus also highlighting her skills and qualities as a performer, marrying her sound very well with a motivational beat and a deep, precise and lulling bass, as well as with an enchanting synth that it produces beautiful sound waves that are never intrusive. "

2021, The Musicway Magazine

"...La musica, per chitarra, synth ed elettronics, è amniotica, struggente e amara e rievoca i paesaggi crepuscolari di certe produzioni 4AD. Intenso."

"...The music, for guitar, synth and electronics, is amniotic, poignant and bitter and evokes the twilight landscapes of certain 4AD productions. Intense."

2021, Rumore

"Digital memories from a suspended world di Silvia Cignoli è un ottimo album strumentale senza mai un punto di “stallo”. Ogni brano è realmente focalizzato sul significato esplicato dal titolo. Digital memories from a suspended world ti lascia una sensazione di completezza intrinseca, ma con la voglia di continuare il viaggio intrapreso."

"Digital memories from a suspended world by Silvia Cignoli is an excellent instrumental album without ever a “stalemate”. Each song is really focused on the meaning of the title. Digital memories from a suspended world leaves you with a feeling of intrinsic completeness, but with the desire to continue the journey undertaken."

2021, Indie Italia Mag

"Sperimentale, complesso, sicuramente non adatto all’ascolto distratto. Digital memories from a suspended world è un album che esprime il suo valore massimo nella sua dimensione di “colonna sonora” accompagnata dalle immagini. Anche se, a dirla tutta, buona parte delle tracce si troverebbero a proprio agio nella più comune denominazione di “canzoni”, con tutta la pregnanza di questo termine."

"Experimental, complex, certainly not suitable for distracted listening. Digital memories from a suspended world is an album that expresses its maximum value in its dimension as a" soundtrack "accompanied by images. Although, to be honest, most of the tracks would be at ease in the most common denomination of "songs", with all the significance of this term."

2021, Musicaintorno.it

"..Il sound a cui si ispira per la pubblicazione del suo nuovo lavoro “Digital memories from a suspended world”, passa da una linea rock, “sporcata” da elementi elettronici e innesti sperimentali, scegliendo di amalgamare il tutto con suoni contemporanei e ambient.Con questo bel miscuglio di sonorità ben calibrate tra loro, con soluzioni mai banali e tanto ben congegnate, Silvia, risulta a dir poco formidabile.."

"..The sound passes from a rock line, “dirtied” by electronic elements and experimental grafts, choosing to mix everything with contemporary and ambient sounds. With this beautiful mixture of well-balanced sounds, with solutions that are never banal and so well thought out, Silvia is formidable .."

2021, Sound Waves Webzine

"..La prima qualità che ha questa artista è proprio il saper scrivere belle canzoni, semplici e dirette, dove atmosfera e grinta solo le due caratteristiche principali di questo album che viene ben sostenuto da riff più ricercati ed elaborati e che riescono ad incidere nel sound in positivo con facilità disarmante.."

"..The first quality that this artist has is the ability to write beautiful songs, simple and direct, where atmosphere and grit are the two main characteristics of this album, well supported by more refined and elaborate riffs and which manage to affect the positive sound with disarming ease .. "

2021, Musicinabox

"...Un album che ti porta sulla luna e dove l’artista si concede il lusso di disegnare qualcosa di più fine e ricercato, andando a toccare situazioni dove la corporatura e il sound voluminoso rendono questo viaggio intenso e dinamico..."

"...An album that takes you to the moon and where the artist allows himself the luxury of designing something finer and more refined, touching situations where the build and the voluminous sound make this journey intense and dynamic..."

2021, Udergroundmusic

"...Una spiccata qualità cinematografica è infatti il tratto distintivo che lega le ariose fluttuazioni imperniate sulle frequenze sognanti della fedele chitarra elettrica ai tracciati più atmosferici e rarefatti...Il tutto a conferma di una linea di ricerca estremamente varia ma sempre coerente, specchio di un’artista matura capace di gestire lessici e strutture diversificate con grande abilità."

"... A marked cinematic quality is the distinctive trait that links the airy fluctuations centered on the dreamy frequencies of the faithful electric guitar to the more atmospheric and rarefied tracks ... All this confirms an extremely varied but always coherent research, mirror of a 'mature artist capable of managing diversified lexicons and structures with great skill. "

2021, SoWhat

"... Un’anima che è l’espressione e la rappresentazione virtuale di quella di Silvia, l’amplificazione elettronica e strumentale dei suoi sogni, ma anche dei suoi peggiori incubi; di tutto ciò che la rassicura e di tutto ciò che la spaventa, soprattutto quando – come è accaduto durante quello che, ormai, viene definito come il primo lockdown – il mondo a cui eravamo abituati sembra sciogliersi, mutare e sfuggirci completamente di mano..."

"... A soul that is the expression and virtual representation of Silvia's soul, the electronic and instrumental amplification of her dreams, but also of her worst nightmares; of everything that reassures her and of everything that scares her, especially when - as happened during what is now defined as the first lockdown - the world we were used to seems to melt, change and get completely out of hand..."

2021, Paranoid Park blog

"...La struttura del disco, proprio per il messaggio che veicola, non presenta alcun vuoto tematico, ma il flusso sonoro è in continuo divenire: qualità che senza dubbio denota la grande abilità e professionalità di un’artista poliedrica, versatile e creativa come Silvia Cignoli."

"...The structure of the disc, precisely because of the message it conveys, does not present any thematic void, but the sound fl ow is in constant evolution: a quality that undoubtedly denotes the great skill and professionalism of a multifaceted, versatile and creative artist like Silvia Cignoli."

2021, Primoascolto

IN/ELEKTRA:

“The project immediately appears really interesting, centered on dark-ambient sounds with the obvious influence of post-rock sounds, aimed at creating surreal and hypnotic atmospheres. "

“ Il progetto appare da subito parecchio interessante, incentrato su sonorità dark-ambient ma dalla palese influenza di sonorità post-rock, finalizzate a creare atmosfere surreali e ipnotiche. “

M. Del Casale (2019, Rock.it)

 

There is a mixed sense of restoration of an imaginary, which is quoting, recovering, unearthing what is repressed and seduction for primitive, archaic forms, overcomed by the times. All however is mixed up in an elegant form and with a strong sound and tension, where it is sometimes difficult to understand who is playing what, and that exudes an intense and captivating energy.”

“Qui c’è un senso confuso di una riappropriazione degli immaginari, che di nuovo è citazione, recupero, disseppellimento del rimosso e fascinazione per delle forme primitive, arcaiche, superate dai tempi, che vengono però rimescolate in una forma elegante e con un suono forte, teso, dove a volte è difficile capire chi sta suonando cosa e che trasuda un’energia intensa e accattivante.”

Andrea Aguzzi  (2019, NEUGUITARS)

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